Quando ci si imbarca nella produzione di un film bisognerebbe almeno avere un’idea propria da sviluppare. Non deve per forza essere originale, ma avere un qualcosa di personale, di distintivo. Un qualcosa da dire, o da mostrare. A volte basta anche solo un’idea estetica per poter giustificare film interi. Alla base di Kate non c’è invece un’idea che sia una. O meglio è pieno di intuizioni, ma sono una accostata all’altra come in un elenco della spesa e tutte derivate da altre opere. Rubate, nella speranza che la somma dei singoli elementi di valore possa dare un esito altrettanto valido. Come facilmente intuibile, non è così.

Basta la trama di Kate per dare la misura dei debiti che questo film ha nei confronti di chi l’ha preceduto. Ne citiamo solo due, per lasciare il divertimento di trovare gli altri allo spettatore: Crank e Atomica Bionda. Una spietata assassina infallibile uccide un uomo di fronte a una giovane ragazza, lasciandola sotto shock. Le strade delle due si rincontreranno...