La donna alla finestra, la recensione

Non sorprende, guardando La donna alla finestra di Joe Wright, il fatto che in esso ci si trovi la classicità del cinema, incorporata nel richiamo al suo autore per antonomasia: Alfred Hitchcock. Wright è dopotutto il regista che ha adattato cinematograficamente la cultura più istituzionale con film come Orgoglio e pregiudizio e Anna Karenina, per poi approdare alla grande Storia con L’ora più buia, ritratto di Winston Churchill. Più che un ‘richiamo’, tuttavia, la classicità di La donna alla finestra è un vero e proprio citazionismo esplicito (già soltanto dal titolo si capisce che è una variazione al femminile di La finestra sul cortile) e, sebbene Joe Wright non si nasconda mai dietro un dito (tra spezzoni di film e immagini simbolo della filmografia hitchcockiana), la sua smania cinefila diventa per lui una trappola, una costrizione che si impone (e che impone allo spettatore) proponendola all’inizio ma che poi non persegue, perdendo di vista q...