La nostra recensione di La Ligne – La linea invisibile, dal 19 gennaio al cinema

Fa freddo nel paesino montano svizzero dove vivono i protagonisti di La ligne. Siamo in pieno inverno, la neve è abbondante, ma l’atmosfera gelida riguarda anche i personaggi, le loro relazioni, una società intera. Le istituzioni sono un’entità lontana, compaiono fisicamente nella prima scena e poi non si fanno più vedere, i vicini sono astiosi. Anche la stessa famiglia al centro delle vicende è anomala, animata da dinamiche malsane. Sono queste le direttrice della regista Ursula Meier, già presenti nel suo precedente lavoro, Sister, del quale ritorna anche l’approccio da teorema sociologico.

Durante un litigio, la trentenne Margaret colpisce violentemente la madre Christina, causandole la perdita parziale dell’udito. Per questo, le viene imposto di rimanere ad almeno 100 metri dall’abitazione del genitore per tre mesi. Il legame con la sorella più piccola Marion porta...