È incredibile come certo cinema americano riesca ad auto assolversi anche quando sembra invece fare accuse al vetriolo nei confronti della politica U.S.A. È il caso di La notte del giudizio per sempre che, nonostante il titolo, promette di essere il capitolo conclusivo di una saga che, da almeno due film, ha smesso di graffiare come un tempo.

La premessa è sempre la stessa: una notte all’anno gli Stati Uniti sospendono le leggi e i diritti. Tutto è consentito, compreso l’omicidio. Questa giornata di libertà chiamata “lo sfogo” permette una purificazione che mantiene l’equilibrio sociale ed economico per il resto dell’anno. 

Rispetto al film del 2016 La notte del giudizio – Election Year, che aveva ancora un barlume di fiducia nel sistema democratico, questo nuovo capitolo decreta sin dalle prime battute il fallimento della politica. Tutto è tornato come prima, i Nuovi Padri Fondatori hanno deciso di ristabilire lo sfogo. Gli oppositori non sono più pervenuti, anzi!