La nostra recensione di L’abbinamento perfetto, su Netflix dal 19 maggio

Che senso ha incentrare un film sull’amore per l’enologia se poi, di vino, praticamente non si parla? Insapore e anonimo, L’abbinamento perfetto è un infatti un film romantico costruito solamente per luoghi comuni, frasi fatte (effettivamente uno dei personaggi parla per citazioni “alla Pinterest”) che, annacquato da un sentimentalismo superficiale e inefficace, non riesce né a raccontare in modo convincente una storia né a comunicare alcun amore per il suo stesso tema.

L’abbinamento perfetto racconta a tinte rosa di una sommelier e manager californiana, Lola (Victoria Justice), che dopo essersi licenziata dalla lussuosa e cattiva società di export di vini per cui lavora decide di mettersi in proprio: fatte subito le valigie, vola in Australia per cercare di accaparrarsi il vino di un’illustre famiglia produttrice. Incontrate le resistenze della proprietaria, Lola pur di restare e dimostrare la sua determina...