I riferimenti di Greta Gerwig sono molto chiari. Se stessa, prima di tutto, la sua adolescenza a Sacramento, i suoi desideri e le sue aspirazioni guardate con la tenerezza di chi, alla fine, ha raggiunto tutto quel che voleva, e poi il cinema cui ha preso parte, quello di Noah Baumbach e la scena indie americana degli ultimi anni con il suo stile minimale e la sua attenzione a personaggi che professano una decisa forma di originalità e diversità dal coro. La particolarità prima di una buona ragione per professarla. Tutto è avvolto in una commedia adolescenziale dolce e amara, ambientata al liceo, tempestata di liti con i genitori, difficoltà con le amiche e ragazzi troppo svegli o troppo mosci.

Non ci sono dubbi che in tutto questo il personaggio principale, ottimamente interpretato da Saoirse Ronan (nella sua prima interpretazione di cui andare fiera davvero), sia la cosa migliore che il film abbia da offrire, così amara, cinica, dura con se stessa, determinata e sottilmente in diffic...