Le bal des folles, la recensione

Adattamento del libro omonimo di Victoria Mas, Le bal des folles non è tanto un affresco di un epoca – la fine dell’Ottocento a Parigi – né un convinto j’accuse contro l’evidente follia perpetuata dalla scienza medica istituzionale verso donne “scomode” considerate pazze (e quindi internate in manicomi). Il nuovo film scritto e diretto da Mélanie Laurent, disinteressandosi alle dinamiche specifiche che hanno rinchiuso le donne dell’epoca nella gabbia della discriminazione, ha infatti più i connotati del manifesto, di una presa di posizione astorica.

A prescindere dal tempo, dalle circostanze. Quest’operazione riesce però in modo abbastanza difficoltoso e contorto a Le bal des folles. Il film infatti rinunciando ad addentrarsi realmente nella sua epoca, e parimenti evitando di approfondire i dilemmi e le spinte antitetiche dei suoi protagonisti, risulta piuttosto engimatico e anonimo. In sintesi, gli è praticamente impossibile riuscire ad ill...