Ma Rainey's Black Bottom
di George C. Wolfe
18 dicembre 2020
L’uomo è artefice del suo destino. Ma se quell’uomo è nero lo è ancora, tragicamente, di più. Con lo stesso gusto agrodolce, profondo e malinconico di una canzone blues, Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe nasconde magnificamente tra i solchi dei vinili, sulle pareti di mattoni di uno studio seminterrato, in mezzo alla polvere e al sudore, una disperazione più radicata, difficilmente quantificabile, ma che nella voce della grande cantante Ma Rainey (Viola Davis) diventa sostanza di una lotta politica ancora aperta: quella dell’autodeterminazione degli afroamericani.
Siamo nella Chicago degli anni Venti. I quattro musicisti di Ma Rainey, considerata la mother of blues, si recano in studio per incidere il nuovo disco. La tensione tra i musicisti è subito palpabile: il giovane e insolente trombettista Levee (Chadwick Boseman nel suo ultimo ruolo) vuole fare le cose a modo suo, mentre tutti cercano di contenerlo. Levee è però sicuro del suo valore e non ha intenzione di arretrare d...
Ma Rainey’s Black Bottom può essere allora il film che Spike Lee avrebbe voluto fare. Non solo ironicamente perché anche Levee, come in Fa’ la cosa giusta, è fissato con le sue nuove scarpe, ma per lo stesso sguardo tragico all’inutilità della lotta tra pari, per quell’amaro esistenzialismo che non ha paura di disturbare.
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