La nostra recensione di Mantícora, presentato al Torino Film Festival 2022

Perchè quel titolo? Perchè il riferimento alla Manticora, ovvero l’essere mitologico con testa simile a quella umana, corpo di leone e coda di scorpione? Il rimando può sembrare immediato al suo protagonista, Julián, un modellatore di creature digitali, spesso mostri, per videogame. Ma il vero significato ci sarà chiaro solo alla fine, e l’effetto sarà veramente notevole, per come viene imbastito.

Più che un thriller, Mantícora è infatti un noir, dove non conta tanto la rivelazione (che comunque arriverà, ma solo dopo un lungo percorso) ma la condizione esistenziale. Il regista Carlos Vermut gioca su una notevole sottrazione e glacialità della messa in scena: come già nel precedente Magical Girl, predilige il susseguirsi di piani fissi che trasmettono un senso di vuoto, più che di quello grottesco o angosciante che talvolta affiora, ma sempre per pochi attimi. All’inizio del film, Ju...