Bisognerebbe capirlo già da un artificioso effetto della polvere sulla pellicola, dall’uso di cartelli nello stile del cinema muto e poi dal 4:3 (a dire il vero sempre più usato da moltissimi film italiani, raramente con una ragione reale) che Marcel! ha intenzioni ostili nei confronti di qualsiasi spinta innovatrice sul piano cinematografico e che sogna di essere parte del mondo della produzione culturale che sta in un passato generico che mescola molte epoche. L’idea formale e contenutistica con cui arrivare a tutto ciò però è ben più vaga delle intenzioni.
Eppure Marcel! non è il classico debutto alla regia di chi viene dalla recitazione, cioè non è un film generico di cui sembra non importare davvero nemmeno al regista. È chiaro che Jasmine Trinca in questo suo primo lungometraggio ci crede tantissimo e che nella fattura c’è andata tantissima energia e lavoro. Non solo suo ma anche di chi ha partecipato...
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