Qualsiasi cosa pensiate possa essere Matrix Resurrections avete sbagliato. Il quarto film della saga non è nemmeno lontanamente prevedibile, è fuori dallo stile degli altri mentre al tempo stesso ne replica tutte le caratteristiche. È, in parole povere, un gigantesco dito medio all’industria dei franchise e degli studios che ha fatto alle Wachowski una domanda per la quale non c’era una vera scelta: “Facciamo un quarto Matrix, volete farlo voi o lo facciamo fare a qualcun altro?” Lo possiamo dire con una certa sicurezza perché una domanda in tutto e per tutto simile viene fatta a Thomas Anderson (cioè Neo) all’inizio del film, quando ormai abbiamo capito che lui, stavolta, è un simulacro delle due sorelle, delle quali una sola (Lana) effettivamente coinvolta nel progetto.
“Che poi il bello delle storie è che non finiscono mai, no?” verrà detto in tutta una prima parte del film, bellissima, che salta continuamente dentro e fuori dal metatestuale, in c...
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