Prima una serie animata, poi un film dal vero in cui doppia un personaggio animato e ora un film in cui è protagonista in carne ed ossa. Non ci poteva essere ingresso più graduale ma in un certo senso più coerente per Seth MacFarlane, di tappa in tappa ha infatti sempre mantenuto il suo umorismo caratteristico, quello che prima attribuivamo ai Griffin ma con il tempo abbiamo capito essere la sua firma.

Un milione di modi per morire nel West in particolare parte da un titolo fenomenale per condurre un trama molto canonica in un maniera che cerca con tutte le forze di non essere usuale, perchè quello che, si capisce, MacFarlane vuole conquistare è un diritto all’unicità, non somigliare a nessuno, non diventare come gli altri. Odia il West come periodo storico ma non come genere (lo si capisce dai dettagli e dai piccoli omaggi che la sua conoscenza è molto profonda e variegata, oscilla tra il mitico Wes Studi e il terzo Ritorno al futuro).

La sua parodia del West ha una tesi resa su...