Mister Link, la recensione

Dopo aver co-diretto ParaNorman con Sam Fell e aver co-scritto Kubo e la spada magica con Marc Haimes, Chris Butler questa volta lavora da solo a un prodotto Laika ed è sceneggiatore e regista di Mister Link, una nuova favola in stop-motion piena di buoni sentimenti ma purtroppo priva della profondità narrativa e dell’inventiva visiva degli altri film dello studio (Coraline e la porta magica di Henry Selick, ad oggi, rimane un vero e proprio capolavoro).

Ed è un vero peccato, perché la storia di Mister Link (ovvero, nel gioco di parole, “l’anello mancante tra l’uomo e l’animale”), una creatura parlante simile a Big-Foot che sogna di trovare la sua vera casa nella lontana terra dello Shangri-La, è potenzialmente ricca di spunti tematici – dall’identità personale in conflitto con quella sociale, al desiderio di appartenenza a un gruppo, oltre che alla problematizzazione dell’idea del “diverso” – e insieme riesce a dare vita a un personaggio originale, dall’irre...