Natale con il babbo, la recensione

Fa malissimo vedere nella carrellata assassina con cui sì apre Natale con il babbo, fatta tutta a suon di Bublè e faccioni di star britanniche di una volta (più Kelsey Grammer) con sotto il loro nome come se fossimo ad una fiera, anche John Cleese. Ma tant’è. È l’annuncio di un film umiliante e tutto in salita per lo spettatore, esempio perfetto di tutto quello che da noi non arrivava mai (nemmeno i distributori italiani più disperati compravano e portavano in sala film stranieri simili) e adesso con Netflix invece è sul nostro piatto. Un’involontaria opera di rivalutazione dei nostri brutti film.

Natale con il babbo ha l’ingiusta durata di due ore in cui la trama occupa una parte minuscola. Prima non inizia mai, c’è un’introduzione ai personaggi e alla situazione infinita, poi termina 45 minuti prima della fine del film (una seconda trametta aiuterà la produzione a trascinarsi moribonda fino a un finale che a un certo punto è un miraggio).

Tut...