È stupefacente quanto nell’ultimo decennio il cinema e in particolare una nuova forma di documentario militante, sicuramente digitale, sia presente là dove avvengono i fatti di maggiore importanza del nostro tempo e abbia costituito la cronaca più affidabile dei maggiori sovversivi, cioè delle persone che in modo diversi e per ragioni diverse si sono battute contro il sistema, pagandone lo scotto. Risk, che racconta da vicino la parte più clamorosa e concitata della vita pubblica di Julian Assange, Citizenfour, attaccato ad Edward Snowden nei giorni in cui fuggiva dagli Stati Uniti in seguito alla maggior fuga di notizie della sua storia e poi ancora TBP:AFK, il film su cosa è successo ai fondatori e gestori di ThePirateBay. Chi ha raccontato da vicinissimo figure e maniere in cui la cultura globale dal basso si sia battuta contro il potere, è stato il cinema.
Lo è ancora con Navalny, anche se in un modo che pare...
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