Non è ben chiaro come mai Nessuno Come Noi sia ambientato alla fine degli anni ‘80, visto che di quell’epoca non ha nessuna peculiarietà e, eccezion fatta per l’abbigliamento (anche se tantissimi sono gli anacronismi, cioè i capi d’abbigliamento moderni), non sentiamo mai lo spirito del tempo né il periodo influisce su queste storie d’amore di genitori e figli all’insegna del contrasto tra sensibilità ed egoismi.
Addirittura quando farà la sua comparsa uno dei primi telefoni cellulari l’impressione sarà di guardare un gruppo di hipster attempati contemporanei. Anche il possibile effetto nostalgia (per il quale servirebbero musiche, oggettistica, acconciature, riferimenti pop ecc. ecc.) è così stemperato e alla fine assente.

La storia arriva dallo scrittore sentimentale Luca Bianchini (lo stesso dietro Io che Amo Solo Te e il suo sequel La Cena di Natale) solo che questa volta a dirigere c’è Volfango De Biasi e non Marco Ponti. A cambiare è il tono. Non più un film cartolina dai contras...