La recensione di Noi due, in uscita al cinema il 6 maggio

Chissà che sarebbe successo a Noi due se il festival di Cannes del 2020 si fosse tenuto. Il film fu selezionato e come molti, quando fu deciso di non tenere quell’edizione, si è dovuto accontentare dell’etichetta “selezione ufficiale di Cannes” e andare altrove (nel suo caso Toronto). Chissà perché quello di Nir Bergman è un film senza mezzi termini eccezionale, un vero capolavoro di minimalismo cinematografico, scrittura accorta, regia moderata e soprattutto interpretazione clamorosa. E come tutti i grandissimi film non è mai vittima del proprio argomento. Noi due è un film tutto centrato sul rapporto tra un padre e il figlio autistico ma non è mai, in nessun momento, nemmeno in una scena, un film sull’autismo. È un film sull’essere padri e ancora più in grande sulla maniera in cui tendiamo a dipendere dalle relazioni che stabiliamo.

La sceneggiatrice Dana Idisis e il regista Bergman hanno lavorato già insieme ad una serie tv i...