La nostra recensione di Nope, il film di Jordan Peele nelle sale italiane dall’11 agosto

Che ci sia un UFO nel cielo sopra il ranch dei fratelli Haywood Nope ce lo fa intuire quasi subito (per non dire del trailer). Lo vediamo passare di fretta, ne scorgiamo l’ombra dietro una nuvola che lo copre e sempre di più, con l’avanzare del film, maturiamo l’idea che stiano arrivando gli alieni perché il film gioca con noi e con quello che sa che già sappiamo prima di entrare in sala. È un meccanismo non diverso da quello di Gli uccelli di Hitchcock, in cui gli uccelli del titolo incombono e sono “in arrivo” molto a lungo prima che davvero tutto deflagri. Jordan Peele tende di continuo trappole di suspense lungo Nope e lo scopo non è solo la tensione (quella semmai è la maniera in cui rende accettabile il suo scopo) ma controllare quel che il pubblico si aspetta per poi sorprenderlo con una rivelazione fuori dal novero delle possibilità che il cinema ha esplorato fino ad oggi.

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