La recensione di Un’ombra sulla verità, al cinema dal 31 agosto

Ecco un film che si fa tutte le domande giuste. E nel porsele inevitabilmente le pone anche a noi.

In un condominio borghese di Parigi una coppia vende la cantina ad un uomo, un professore che ne ha bisogno per allocare una serie di oggetti. Scopriranno ben presto che in realtà l’uomo intende viverci in quella cantina e che non è una persona qualunque ma è stato cacciato dalle scuole in cui insegnava per negazionismo. Complottista, estremista, razzista e veicolatore di tesi ciarlatane e fasulle, quell’uomo è tutto tranne che scemo però. Ora è lì, la cantina gli è stata venduta (da una coppia in cui lui è ebreo), e gli sforzi dei condomini di cacciarlo si scontrano con diversi dilemmi morali e pratici mentre lui sussurra paroline nelle orecchie di tutti. 

La sceneggiatura di Un’ombra sulla verità sembra centrare tutti gli interrogativi più interessanti. Da quanto siamo disposti a convivere con elementi che...