La nostra recensione di Orlando, presentato al Torino Film Festival e al cinema dal 1° dicembre

Orlando non vorrebbe essere una favola natalizia. Lo è nel suo spunto di partenza, nella sua conclusione, persino in una scena con luci e addobbi in piazza, ma per lungo tempo il suo regista, Daniele Vicari, sembra interessato ad altro. Alla storia di una persona anziana alle prese con una difficile situazione da affrontare e scelta da fare, piuttosto che al suo rapporto con la nipote. A un approccio neorealista piuttosto che uno che sentimentale e dolciastro. Non ci potremmo stupire, pensando all’attenzione per la realtà che il cineasta ha sempre mostrato nei suoi lavori, spesso realizzati con intenti documentaristici. Un po’ invece per come queste premesse non sono poi mantenute fino alla fine, e come il mondo del precariato, al centro fin dal esordio Velocità massima, sia qui molto banalizzato.

Orlando è soprattutto un film incentrato su e guidato da Michele Placido, interpre...