La recensione di Piaffe, il film presentato in anteprima al festival di Locarno75

Scopofilia a livelli altissimi. Piaffe inizia con qualcuno che guarda attraverso un kinetoscopio, la prima forma di cinema (e l’unica individuale) che a sua volta è guardato dalla protagonista. Per tutto il film lei si occuperà di sonoro, di creare rumori per uno spot pubblicitario e quindi guarderà e riguarderà immagini di un cavallo (il primo soggetto mai filmato in movimento) per trovare i suoni giusti che possano fondersi davvero con quelle immagini. Servirà una dedizione tale (è la prima volta che fa questo lavoro) e un’ossessione tale che finirà a vedere cavalli, forme di cavallo e comportamenti da cavallo ovunque (come accadeva nel vecchio videoclip di Believe dei Chemical Brothers con una macchina da lavoro, solo con più moderazione e delicatezza). Alle fine le crescerà anche una coda di cavallo, un’appendice da subito sessuale che attira un uomo attratto dalla sessualità ibrida.

Un film sul s...