Piccolo corpo, la recensione | Cannes74

Un film fantastico in Italia non si può fare, almeno oggi. Nessuno lo produrrebbe seriamente e forse (chissà) nessuno lo andrebbe a vedere. Invece non è particolarmente complicato farsi produrre un film di pastori sui monti nel primo novecento con una donna protagonista e la morale cattolica ad incombere su tutti. Così per poter fare il primo lo si maschera da secondo.

Piccolo corpo è a tutti gli effetti il nostro The Witch (al netto del fatto che non è un horror), cioè un film che spoglia il fantastico di una messa in scena barocca e lo àncora a terra, lo aggancia ad un realismo che trova l’immaginazione sfrenata e l’evocazione fantastica nei veri paesaggi, nei falsi colori (della color correction) e nelle immagini che trasformano il reale in mitologico.

La trama potrebbe tranquillamente essere quella di un capitolo di God Of War, di un romanzo fantasy o di un mito ancestrale: una donna parte da sola per un viaggio impossibile in ambienti ostili...