Quelli che mi vogliono morto, la recensione

Arrivati al quarto film assurdo di fila (se non si considerano le partecipazioni nei grandi franchise), cade la tesi della casualità e cominciano a farsi strada le teorie del complotto. Com’è possibile che Angelina Jolie scelga (se non proprio diriga!) solo film allucinanti? È lei a renderli tali? Vuole sovvertire il gusto per come lo conosciamo? The Tourist, By The Sea, Alice e Peter e ora Quelli che mi vogliono morto. Sulla sua strada quest’attrice ha massacrato talenti come Florian Henckel von Donnersmarck e adesso ha fatto lo stesso con Taylor Sheridan, irriconoscibile alla co-sceneggiatura e regia di un film, semplicemente, improponibile.

Sostanzialmente la trama è quella di Cliffhanger solo più ipocrita, cioè con più flashback sentimentali e meno azione spiccia. In uno scenario naturale selvaggio (la foresta montana) una squadra di cattivissimi insegue un bambino che è l’unico testimone di un omicidio. A proteggerlo un pompiere con un f...