Più letterale di così davvero non si poteva. La sindrome di Stoccolma raccontata in un film che si chiama Rapina a Stoccolma (l’originale è ancora più essenziale: Stockholm) che romanza gli eventi della vera rapina con sequestro che ha generato il termine “sindrome di Stoccolma”. Romanza quegli eventi perché cambia nomi e introduce degli stranieri (Ethan Hawke e Mark Strong) nei panni dei criminali, così per avere un po’ di allure internazionale in più della sola Noomi Rapace con degli occhialoni da segretaria che non sa in realtà di essere bella.

Tutti parlano inglese con accento svedese (tranne Strong e Hawke ovviamente) in un film che fa della semplicità d’animo la sua cifra. La questione della sindrome di Stoccolma qui è un affare molto elementare: erano tutte delle brave persone in un mondo di bastardi, dunque si sono voluti bene. Un bravo rapinatore dal cuore d’oro e dall’animo sensibile (cosa per la quale viene deriso dai poliziotti che stanno trattando con lui per il rilascio d...