Red Dot, la recensione

Nel solco della tradizione svedese del crime più oscuro a cui ci hanno ormai abituato la letteratura e il cinema nordico, muovendosi tra quegli stessi paesaggi e quella violenza (spesso mostruosa e animalesca), Red Dot di Alain Darborg (GUARDA IL TRAILER) mette in scena un thriller a tratti convincente e appassionante ma che tuttavia perde la sua vocazione più dark per darsi al dramma più banale e forzato, perdendo così tutto ciò che aveva inizialmente seminato.

Nadja (Nanna Blondell) e David (Anastasios Soulis) sono una coppia appena sposata ma già in crisi, che per ritrovare un momento di pace si regala una vacanza in montagna. Durante una sosta alla pompa di benzina fanno un incontro con due fratelli ostili e parecchio inquietanti a cui rigano per sbaglio la macchina. Sperando di non farsi beccare, Nadja e David partono senza avvisarli: ma, ahimè, i due alloggiano proprio nel loro stesso albergo. Da quel momento non faranno che incontrarli e, per vendicarsi di...