Rifkin’s Festival, la recensione

Quando Woody Allen affronta le città che non sono New York, lo fa per aggregazione di pezzi. Le trame di film come Midnight in Paris, Vicky Christina Barcelona e To Rome With Love sono pretesti, il centro del racconto è sempre la città e il suo esotismo culturale. Gli intrecci servono a spingere i personaggi fuori di casa, nelle strade. Riprendere tutta una città è impossibile e così Allen sceglie pezzi, tantissimi pezzi, location note e meno note, interni alle volte, altre volte strade comuni, e con questi pezzi crea un suo Frankenstein. Non la città per com’è (ma poi chi può dire come sia davvero una città?) ma per come è percepita con un misto di lontananza e vicinanza, che per l’appunto è l’occhio di una persona che non ci vive ma che la studia come oggetto filmico.

La cinegenia di San Sebastian è sorprendente nelle mani di Woody Allen e Vittorio Storaro. Tramite i luoghi veri crea un posto falso e immaginario che il film alterna ai sogni del ...