Riflessione, la recensione

Il regista ucraino Valentyn Vasyanovych, dopo Atlantis presentato nel 2019 nella sezione Orizzonti, ritorna in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con Riflessione (Vidblysk) in cui affronta il dramma della guerra russo-ucraina dando spazio alle conseguenze delle atrocità e dell’orrore subito dai cittadini.

La storia è ambientata nel 2014, primo anno del conflitto, e ha come protagonista il chirurgo ucraino Serhiy, ruolo affidato a Roman Lutskyi, la cui vita privata è resa complicata dal rapporto non sempre semplice con la figlia, l’ex moglie e il nuovo compagno della donna. Il medico viene poi catturato dai militari russi ed è costretto ad assistere a terribili torture e morti. Tra i prigionieri durante gli scontri appare poi, a sorpresa, anche Andrii (Andriy Rymaruk), il partner dell’ex coniuge. Serhiy riesce a riottenere la libertà, ma la fine della prigionia potrebbe non essere la conclusione della pressione mentale subita.

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