I documentari naturalistici hanno dei canoni precisi, andarvi in deroga non è semplice nè scontato. Hurricane ha una maniera dolce e delicata di affrontare e documentare la nascita, la crescita e la temperie dell’uragano Lucy, muovendosi con fare invisibile tra realtà e finzione. Ovviamente, la porta d’ingresso è e rimane un linguaggio visivo patinatissimo, stato dell’arte di tutte le tecnologie di ripresa, dall’altissima definizione digitale fino alla terza dimensione. Come anche non manca la voce fuoricampo, ineludibile dogma narrativo per il genere, rivoltata però dall’uso delle parole di Victor Hugo, non più quindi connotazione ma denotazione, in bocca agli uragani stessi (in teoria sono loro i narratori). Il risultato è un melange tra vecchio e nuovo, tra tradizionale e innovativo che pende sull’asse della conservazione ma lo stesso riesce a rendere molto più interessante della media la cronaca di un disastro naturale.

Diviso tra ammirazione del...