C’è una parte del pubblico che già ha emesso la sua sentenza sul nuovo film di Woody Allen, vedendolo potrà facilmente confermare il suo pregiudizio. Sì, in To Rome with love ci sono musiche di mandolino, c’è un cantante lirico, ci sono le canzoni di Caruso e le strade di Trastevere, la Fontana di Trevi e Piazza Venezia. Allo stesso modo in cui in Vicky Cristina Barcelona c’era Paco De Lucia e le Ramblas o in Midnight in Paris i cafè parigini e la musica di fisarmonica.

Non si tratta di una patina da scansare o di elementi triti da non considerare, ma di diverse componenti che creano un’idea più grande, non tanto di città (Roma non è il mandolino, come non lo è l’Italia) ma di mood che Allen vuole creare e che non è solo pizza e spaghetti. Anzi non lo è per niente.

Si tratta dello stesso mood che si rispecchia nelle molte storie a intreccio che compongono il film. C’...