La nostra recensione di Ruido, disponibile su Netflix dall’11 gennaio

Non c’è niente di più assurdo della realtà. Così fuori di testa e impensabile che anche in un film di finzione come Ruido – Una voce che non si spegne è immediatamente chiaro quando qualcosa non è stato inventato ma viene dalla realtà. Perché è troppo folle e troppo grottesco, talmente impensabile che nessuno lo può immaginare, può solo esistere davvero. Così quando il film inizia, in un ufficio della polizia, con un dialogo e una messa in scena che gridano cinema d’autore (una che tiene fisso l’obiettivo sulla protagonista anche quando le persone che parlano con lei si spostano o si alzano), non siamo pronti a quello che verrà, un film di ricerca attraverso il Messico pensato con in testa la struttura di I figli degli uomini

Ruido si presenta come cinema riflessivo e invece è il viaggio di una donna alla ricerca della figlia scomparsa. Si parte con la polizia, che dopo 9 mesi dalla scomparsa ancora no...