La regista messicana Yulene Olaizola firma con Selva Tragica, presentato nella sezione Orizzonti della 77 Mostra del Cinema di Venezia, un film affascinante ma purtroppo con troppi difetti per riuscire a convincere o andare oltre la rappresentazione metaforica poco incisiva o rilevante di mitologie e tradizioni lontane.

Gli eventi sono ambientati nel 1920, al confine tra Messico e Belize dove si trova un territorio all’insegna della mancanza di regole e della violenza. Un gruppo di messicani che raccolgono illegalmente gomma dagli alberi si imbatte per caso in Agnes (Indira Rubie Andrewin), una giovane in fuga. L’interazione tra gli uomini, che devono inoltre tenersi distanti dagli inglesi che hanno il controllo delle attività, scatena gli istinti primordiali delle persone coinvolte, mentre nella giungla sembra essersi risvegliata Xtabay, una misteriosa creatura che assiste a quanto accade rimanendo apparentemente nell’ombra.

La splendida ambientazione della storia co...