Senza rimorso, la recensione

Non perde mai la concentrazione Stefano Sollima, nonostante intorno a lui regni il caos. Ed è con mano ferma che il navigato regista crime che piace molto negli Stati Uniti (Gomorra la serie, Soldado, ZeroZeroZero) racconta anche in Senza rimorso un campo di battaglia totalizzante, logorante per chi ci sta in mezzo e adrenalinico per chi lo guarda. Sollima questo lo fa con assoluta precisione, con la sua solita dedizione estrema nel restituire l’esperienza della lotta in prima linea, con i proiettili che ti fischiano a un centimetro dall’orecchio e le esplosioni che ti fanno vibrare le viscere. Ma, sul lungo termine, si sente la mancanza di una scrittura incisiva, lacerante, di un lavoro proprio sui personaggi e sulle motivazioni di un conflitto complesso, di un qualche nesso che colmi il vuoto tra l’idea generale che guida la storia (la politica estera americana come arma per smuovere il consenso in patria) e il suo riflesso esemplare nella vita del protag...