Sound of metal
di Darius Marder
4 dicembre 2020
Sound of metal non è un film sulla musica. E non cerca in nessun modo di esserlo. Attraverso un lavoro epidermico e sensoriale sulla colonna sonora, sorretto da una sceneggiatura sempre solidamente agganciata al problema del personaggio, Sound of metal di Darius Marder è un film potente, a tratti angosciante, che ragiona di fatti sulle diverse sfaccettature dell’incomunicabilità.
Una premessa più drammatica non poteva esserci. Ruben (Riz Ahmed) è il batterista di un duo metal che ha con la sua ragazza Lou (Olivia Cooke) cantante e chitarrista. Durante uno show, improvvisamente, Ruben perde l’udito, e da quell’attimo per lui cambia ogni cosa. Spinto dal manager trascorre del tempo in una comunità per sordi, lontano da Lou, dove è costretto a ripensare come vivere secondo una percezione totalmente inedita, affrontando conflitti dai più pratici ai più emotivamente profondi.
Il film ci mette subito di fronte a una situazione fortemente drammatica (è davvero la cosa peggiore che potrebbe ca...
Sound of metal non è un film sulla musica. E non cerca in nessun modo di esserlo. Attraverso un lavoro epidermico e sensoriale sulla colonna sonora Sound of metal di Darius Marder è un film potente, a tratti angosciante, che ragiona di fatti sulle diverse sfaccettature dell’incomunicabilità.
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