La recensione di Strange World – Un mondo misterioso, il nuovo film d’animazione Disney, al cinema dal 23 novembre

Non tanto un mondo strano ma più uno perduto, come quello del libro di Arthur Conan Doyle. Un mondo trovato al di là delle montagne, dentro le profondità di una regione sconosciuta a seguito di esplorazioni da primi Novecento. Creature di fantasia, simil-preistoriche (ma bioluminescenti come quelle di Avatar); piante autorigeneranti (di colori modaioli come il fucsia), terreni morbidi e mari velenosi, è un mondo pieno di insidie in cui tuttavia è possibile trovare non solo se stessi (come in tutti i luoghi “altri” ciò che si trova è solo ciò che si è portato con sé) ma risposte a domande più importanti di quelle con le quali è partita la spedizione, alla disperata ricerca della causa del male delle piante che forniscono l’indispensabile energia. Unendo tutti i puntini alla fine uscirà fuori un chiaro disegno di metaforone politico, sociale e ambientalista, olt...