L’eco di mille bambini demoniaci del cinema lo si può avvertire fin dalle prime scene di The Boy, film dell’orrore goduriosamente vecchio stampo, che tira fuori dalla naftalina il maniero gotico, il legno che scricchiola e la casa infestata, come in una versione Hammer dei film di Jason Blum.

Al centro di tutto c’è una baby sitter americana che viene convocata in una magione britannica fuori mano per badare ad un bambino particolare. Appena arrivata scopre trattarsi di un bambolotto che i genitori, anzianissimi, trattano come il figlio che è morto in un incendio. Sono pieni di premure e si raccomandano tantissimo di rispettare la routine della bambola. Inutile dire che ai primi sgarri arriveranno segni evidenti di presenze nella casa.

La soluzione di tutto, per fortuna, è molto meno usuale dell’inizio e non è semplice prevedere da subito cosa accadrà. Lo stesso non è in quello, cioè nell’intreccio, che il film di William Brent Bell prende quota ma nelle inquadrature della bambola. C’è ...