Michael Almereyda (Cymbeline, Experimenter) torna alla regia con Marjorie Prime, adattamento cinematografico del testo teatrale firmato dal nominato al premio Pulitzer Jordan Harrison.
Al centro della trama c’è l’anziana Marjorie (Lois Smith, già nel cast dello spettacolo originale) che trova conforto nella compagnia di un ologramma, chiamato “prime”, che ha l’aspetto, e i ricordi, di suo marito Walter (Jon Hamm). La tecnologia ha infatti permesso di “riportare in vita” l’uomo, ricreandone la voce, i gesti e l’aspetto nell’età prescelta dagli acquirenti, in questo caso quello della versione quarantenne.
Il grande punto di forza del film è l’interpretazione ben calibrata e attenta di tutti i membri del castLa figlia di Marjorie, Tess (Geena Davis) riesce con grande difficoltà a comprendere l’attaccamento della madre per questa presenza nella sua vita, mentre suo marito Jon (Tim Robbins) sembra più ben disposto nei c...
La recensione di Marjorie Prime, film che ha aperto l'edizione 2017 del Trieste Science + Fiction Festival
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