Un Lungo Viaggio Nella Notte, la recensione

Non c’è niente che possa preparare a Un Lungo Viaggio Nella Notte. E questa è la parte più eccitante.
Certo non è un film che esce dal nulla, è ispirato a dei racconti di Bolaño, gioca nel primo tempo con le atmosfere di Wong Kar-Wai (quel misto di noir e perduti amori) e le ambientazioni di Jia Zhangke, imbastisce un viaggio di trasformazione, un’odissea nella memoria tra passato e presente e poi devia verso lidi onirici (che non lo sono poi nemmeno troppo). Non è però nei dettagli che il film colpisce ma nel complesso. È nel complesso che è difficile arrivarci preparati. Bi Gan, al secondo lungometraggio (che esce ora in Italia ma è del 2018), si afferma come il cineasta cinese più interessante del momento, l’unico con Dyao Yi’nan (l’eroe di Fuochi D’Artificio In Pieno Giorno e Il Lago Delle Oche Selvatiche) capace di stupire e creare atmosfere che il resto dei film non conosceranno mai. I loro film sono ambientati in posti est...