Uno di noi, la recensione

E chi se lo aspettava un twist del genere. Uno di noi di Thomas Bezucha comincia come un dramma familiare lento, indeciso e svogliato sul tema della perdita, dal ritmo disteso e dalla direzione tutto sommato poco chiara: poi, negli ultimi quaranta minuti, la rivelazione. Uno di noi diventa un western cupo e tormentato, ricolmo di tutte le esatte ossessioni che hanno caratterizzato il genere negli ultimi anni. E trova la sua giusta dimensione. Una dimensione emotiva dove regna il senso di perdita, di confusione, e una dimensione sociale dove la violenza è ancora la legge del confine, ma di cui è ora impossibile riconoscere l’origine. Per questo è così sconcertante (e attuale).

La storia è quella di due pensionati del Montana: Margaret (Diane Lane) e l’ex-sceriffo George (Kevin Costner), i quali hanno perso loro figlio in un incidente a cavallo. Tutto ciò che gli rimane, oltre all’amore l’uno per l’altra e al ricordo di una vita nel ranch è loro nipote di pochi ...