C’è un uomo disperato al centro di The Humbling. Al Pacino è un attore che non sa più recitare (nel film, nella vita vera semplicemente sembra andargli meno), ritiratosi dalle scene e senza niente nella vita privata, lo viene a trovare la nuova vicina che era anche la vecchia vicina (da bambina) una ragazza di 30 anni carina, un po’ innamorata di lui (fin da quand’era piccola) e lesbica. Ma per lui fa un’eccezione. Parte una storia d’amore difficile e grottesca che risolleva l’attore ma forse anche no, che lo fiacca con una dipendenza da un essere mutevole e insoddisfatto, lo tempesta di dubbi e non fa che enfatizzarne la ridicolaggine.
È un continuo di cadute, botte in testa, brutte figure ed equivoci a discapito del protagonista, un disperato che cita Shakespeare con l’aura e la voce di Pacino, vecchietto ingobbito che cammina a fatica e si muove con dolore in una commedia sulla terza età dal respiro del cinema d’autore. Slapstick con a...
The Humbling vuol far ridere con un Pacino derelitto e sfortunato che prende tutte le botte in testa ma anche ispirare con la poesia di Shakespeare. Troppo
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