Anomalisa
di Duke Johnson, Charlie Kaufman
25 febbraio 2016
Doveva essere “Charlie Kaufman a briglia sciolta”, finalmente libero dalle paure di produttori e distributori, finalmente senza freni grazie ad un finanziamento tutto in crowdfunding e invece, curiosamente, Anomalisa è uno dei film più controllati e sobri dello scrittore americano. Nel piccolo dramma venato di ironia che si svolge in meno di 24 ore a Cincinnati è possibile notare ancora meglio le doti di questo straordinario inventore di personaggi, quelle che in passato erano oscurate dal fantastico e dalle trame spiazzanti.
Ovviamente c’è poco di consueto in Anomalisa, non manca qualche invenzione visiva e qualche incubo che echeggia gli uffici senza senso di Essere John Malkovich o gli ambienti che si modificano intorno al personaggio che ne vuole fuggire di Se mi lasci ti cancello, ma la gran parte del film è costituita da Michael Stone e dalla sua nottata in hotel, dalle sue pulsioni e dalle persone con le quali cerca di soddisfarle. Se i precedenti film di
Ovviamente c’è poco di consueto in Anomalisa, non manca qualche invenzione visiva e qualche incubo che echeggia gli uffici senza senso di Essere John Malkovich o gli ambienti che si modificano intorno al personaggio che ne vuole fuggire di Se mi lasci ti cancello, ma la gran parte del film è costituita da Michael Stone e dalla sua nottata in hotel, dalle sue pulsioni e dalle persone con le quali cerca di soddisfarle. Se i precedenti film di
Il grande ritorno di Charlie Kaufman in totale autonomia è un dramma da camera. Anomalisa senza eccessi mette in risalto la forza dell'onestà di Kaufman
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