Riuscite a immaginare la peggior fiction in costume che il piccolo schermo vi abbia offerto negli ultimi anni? Dilatatela fino all’inverosimile, infarcendola con tutti i cliché più pigramente usurati della letteratura filmica, e avrete un’idea di ciò che lo spietato Florian Henckel von Donnersmarck ha propinato al pubblico veneziano con Opera Senza Autore, patinato polpettone con ambizioni da affresco storico ambientato tra il 1937 e il 1966.

Illustrarne la fiacca trama nei dettagli sarebbe superfluo e scoraggiante, trattandosi di una stucchevole sequela di situazioni viste e riviste nei film dedicati alla storia tedesca del XX secolo; neppure l’alternanza tra nazismo e comunismo solleva Opera Senza Autore dallo stantio manicheismo da telenovela, sempre più snervante via via che il malcapitato spettatore s’addentra nei prevedibilissimi meandri della trama.

A dispetto dei suoi 188 minuti di durata, l’opera – con autore, ahilui – del cineasta ted...