Cinema deserti aprono il film, luoghi abbandonati, sale diroccate. Lo aprono e lo riempiono, dividono le giornate e compaiono a separare le scene. Sembrano dei canyon, posti grandi e desertici, polverosi e pieni di cose immobili, proiezioni fantasmatiche dell'assenza nelle vite dei protagonisti (forse dei canyon anch'esse), operatori nel settore del cinema che di fatto non fanno film, non li vanno a vedere e apertamente un po' se ne fregano di tutto ciò. Ma la trama è un'altra, il cinema non c'entra: tradimenti, ruoli invertiti, il sesso come tappabuchi e preambolo alla morte efferata. Insomma una storia di Bret Easton Ellis sul vuoto losangelino.

Nel riprendere continuamente cinema vuoti esiste un certo compiacimento nell'annunciare ufficialmente di non credere nella sala come luogo centrale della fruizione (come noto The canyons è stato finanziato online, promosso online e distribuito primariamente online), anche se poi il nuovo film di P...