Venom – La furia di Carnage, la recensione

Mi dispiace non poter guarire il cuore. Il dolore emotivo arriva in profondità”. È probabile che nessuno con un minimo di confidenza con il personaggio di Venom indovinerebbe che è lui a pronunciare questa frase, in uno dei momenti più bassi di un film che fa di tutto per battere sé stesso in una gara di scavo oltre il fondo del barile già bucato dal primo. C’è solo l’imbarazzo della scelta: la frase emotiva sopracitata; il simbionte che canta Let’s Call The Whole Thing Off; il simbionte che prepara la colazione comicamente per tirare su Eddie; il simbionte che va ad una festa in maschera sale sul palco e fa un discorso sull’accettazione dell’altro; Carnage, il villain del film, che ad un certo punto dice proprio esplicitamente “Ecco la furia di Carnage!” (chi mai potrebbe dire una cosa del genere in terza persona!?) con un fulmine dietro di sé, come se annunciasse il film in un trailer.

E questo per non parlare della pessima sequenza d...