Wolf Call - Minaccia in Alto Mare
di Antonin Baudry
27 giugno 2019
Che questo non sia un film di sottomarini come gli altri Abel Lanzac (pseudonimo di Antonin Baudry) cerca di farlo capire subito, fin dalla prima scena. A differenza di quello cui siamo abituati quanto a sequenze d’azione e di guerra dentro i sottomarini Wolf Call fa bella mostra di voler negare tutto il dinamismo interno, la furia negli spazi stretti e le corse nei corridoi, anzi vuole puntare su altro, sull’immobilismo. Ha Reda Kateb dalla sua, attore incredibile, volto noir perfetto e clamorosa macchina da poche espressioni. Lui, seduto, immobile, acuto, è il comandante ed è come la montagna di Kagemusha: ferma e per questo di incredibile carisma. C’è Kurosawa e la sapiente alternanza di stasi e azione, e c’è un’enfasi quasi da Hollywood degli anni ’50 sul volto.
Sarà la cifra di tutto un film che fa grandissima fatica quando le scene si svolgono fuori dal sottomarino e invece trionfa al suo interno. Baudry ha frequentato veri sottomarini per raggiungere il m...
Rispettosissimo, mai pronto a questionare ciò che rappresenta, Wolf Call è un film precisissimo che punta molto bene sulla recitazione per creare azione
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