18 Regali è il film di Francesco Amato ispirato alla storia vera di Elisa Girotto, una donna della zona di Treviso morta ad agosto del 2017 a causa di un carcinoma al seno che ha deciso di lasciare a sua figlia Anna, nata nel 2016, un regalo di compleanno per ogni anno, fino alla maggiore età.

“Questo film prende forma nel solco di quello che è diventato un vero e proprio genere – nel tempo sempre più di successo – ovvero quello del racconto, a partire da storie vere, di temi universali insiti nella narrazione della malattia e della ‘rinascita’,” spiega il regista nelle note di produzione. “Film come Wonder o Le pagine della nostra vita, che hanno saputo emozionare il pubblico di tutto il mondo, ne sono un esempio lampante.”

Una storia commovente e molto potente, quella di Elisa: nata a Maserada di Piave e spostatasi a Spresiano, in provincia di Treviso, dopo gli studi di ragioneria e la laurea inizia a fare carriera in banca. Conosce Alessio Vincenzotto in un campo sportivo attraverso amici in comune: la loro storia d’amore porta alla nascita di Anna, il 21 agosto 2016. Ma proprio durante la gravidanza Elisa riceve una terribile notizia: un cancro al seno triplo negativo che, dopo quattro operazioni chirurgiche, si dimostra incurabile. È a quel punto che la donna si rende conto che non vedrà crescere Anna, e allora decide di guardare al futuro e lasciare alla figlia appena nata diciotto regali, uno per ogni compleanno fino alla maggiore età. Giocattoli, libri, vestiti, ma anche un mappamondo con l’indicazione dei luoghi che avrebbe voluto visitare con lei.

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Il film è stato realizzato con la collaborazione di Alessio Vicenzotto (con cui Elisa si è sposata pochi mesi prima di morire), che ha voluto in questo modo mandare un nuovo messaggio di forza alle tante donne malate che in Elisa hanno trovato un esempio. E alle donne che con lei hanno stretto un forte legame: durante la malattia, infatti, Elisa ha chiesto l’aiuto a un gruppo di mamme su Facebook, in particolare a quelle un po’ più attempate, in grado di consigliarle i regali da fare a una ragazza adolescente e che Anna riceverà tra alcuni anni (attualmente la bambina ha tre anni).

“La notizia che ha preso origine dalla storia di Elisa è esplosa sulla stampa e sul web varcando i confini italiani, assorbendo l’attenzione di uomini e donne di tutto il mondo, tanto che la famiglia della donna è stata contattata da numerose produzioni estere,” spiega Amato. Alla fine il film è stato realizzato da Lucky Red, 3 Marys Entertainment e Rai Cinema in collaborazione con Vision Distribution e Sky: una produzione tutta italiana che ha potuto contare sull’aiuto e il sostegno della famiglia di Elisa. “Questo ha acceso in coloro che hanno lavorato al film un naturale, fortissimo senso di responsabilità. Mi ha colpito e sono stati di grande stimolo il fermento e la vitalità nati attorno a una storia che nella sua sostanza racconta l’elaborazione di un lutto. Fin dall’inizio l’intenzione della sceneggiatura è stata quella di andare oltre la cronaca del lutto. Per questo abbiamo coinvolto nella scrittura anche Alessio Vicenzotto, che ci ha fornito la chiave per entrare nel mondo nascosto di Elisa.”

Ecco quindi che il film non è il racconto fedele della vicenda di Elisa, quanto una storia in cui passato e futuro convergono, mettendo in scena l’incontro impossibile tra madre e figlia, una figlia che al compimento della maggiore età, prima di scartare il suo ultimo regalo, rimane coinvolta in un incidente che la sbalzerà metaforicamente indietro nel tempo a diciotto anni prima. Lì incontrerà sua madre, senza che quest’ultima sia consapevole dell’identità della ragazza, proprio nel periodo che precede la sua morte.

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“Forse un giorno Anna, che oggi ha solo tre anni, vedrà questo film,” suggerisce il regista. “E, anche se non sarà la stessa cosa, percepirà l’abbraccio di sua madre. Ma non solo lei. Credo che 18 Regali sia un film universale e che ciascuno di noi possa sentirsi investito dall’emozione di una storia che tocca i temi dell’amore, della perdita, del tempo che divide.”

Elisa vedeva la vita per quello che era e la affrontava sempre con il sorriso sulle labbra, non perdendosi mai d’animo e godendo di ogni secondo che le veniva concesso. Spero che la storia di mia moglie aiuti le persone a riflettere sull’importanza dell’amore verso la vita, che va sempre vissuta a pieno, anche nei momenti di difficoltà.

Alessio Vicenzotto

Nel cast del film troviamo Vittoria Puccini nei panni di Elisa, Edoardo Leo in quelli di Alessio e Benedetta Porcaroli in quelli della figlia Anna.

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