La La Land
di Damien Chazelle
26 gennaio 2017
Attenzione: l'articolo contiene spoiler
La La Land non desidera vivere nel passato del cinema, non ha la mania citazionista o lo spirito da cinefilo spinto che gli fa bramare di essere un vecchio film. La La Land vuole quelle sensazioni che quei film generavano, e le vuole oggi, vuole tradurre e non rimettere in scena a modo proprio. Per questo a fronte di una struttura e alcune scene fieramente classiche, prese di peso dal libro mastro di come si fa un musical ad Hollywood, è anche colmo di colpi di scena, decisioni e idee imprevedibili, di uno stile e di punti di inquadratura modernissimi.
Abbiamo radunato qui i 5 momenti in cui, alla seconda visione dopo quella veneziana, il film di Damien Chazelle ha di nuovo impressionato, ha mostrato cioè una destrezza non comune nel creare un immaginario nuovo, sparigliare le carte, dimostrarsi più complesso della media e indipendente dal peso di alcune regole scritte del musical classico. I punti in cui devia dalla strada battuta con espedienti inconsueti che fanno la differenza.
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La dialettica maggiore in La La Land è interna al film, quella tra essere un film vecchio stampo e lottare per la propria modernità
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