Con il suo terzo weekend di sfruttamento, Avatar: la via dell’acqua ha dimostrato di avere delle ottime gambe al box-office: grazie al passaparola positivo e al ritorno in sala durante le feste di Natale, il film ha raggiunto i 444 milioni di dollari negli Stati Uniti e ha superato abbondamente gli 1.4 miliardi di dollari in tutto il mondo in sole tre settimane.

Si tratta di un risultato che sembrava quasi inarrivabile quando il blockbuster è uscito nei cinema americani: i 134 milioni di dollari incassati nel primo weekend erano stati visti da molti analisti come un risultato paragonabile a quello di altri blockbuster degli ultimi anni, molto lontano dai 260 milioni da record raccolti un anno prima da Spider-Man: No Way Home.

Successe qualcosa di analogo anche 13 anni fa, quando Avatar raccolse 77 milioni di dollari nel suo primo weekend: in molti parlarono subito di flop, salvo ricredersi quando nelle settimane successive il film divenne un vero fenomeno infilando una sequenza incredibile di weekend dalla tenuta invidiabile: 75 milioni nel weekend di Natale, 68 milioni nel weekend di Capodanno, 50 milioni nel weekend successivo, altri 42 milioni in quello successivo ancora, e di nuovo 54 milioni nel weekend lungo del Martin Luther King Day, arrivando alla fine della sua interminabile corsa (ad agosto) a quasi 750 milioni di dollari nei soli Stati Uniti.

Ecco, Avatar: la via dell’acqua si sta comportando in maniera simile, con la differenza di un primo weekend molto più alto (nel 2009 Avatar fu “azzoppato” dalle tempeste di neve nell’est e nel midwest, che per coincidenza quest’anno hanno causato disagi nel secondo weekend, quello di Natale). Ecco quindi che nel secondo weekend ha incassato 63 milioni in tre giorni (95 in quattro) e nel terzo ne ha raccolti 66 in tre giorni (86 in quattro), con ottimi infrasettimanali.

Anche all’estero le cose stanno andando in maniera quasi analoga alla performance del primo Avatar, con dati impressionanti se si guarda a paesi come la Francia e la Corea del Sud, e ottimi dati anche da un paese in difficoltà con la pandemia come la Cina.

Al netto dell’imprevedibilità di un andamento come quello che sta avendo il film, diventa quindi estremamente probabile se non ormai certo che l’incasso finale americano supererà i 600 milioni di dollari, e quello globale supererà i 2 miliardi di dollari.

avatar 2 la via dell'acqua
(L-R): Lo’ak and a tulkun in 20th Century Studios’ AVATAR: THE WAY OF WATER. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

James Cameron si corregge

Innanzitutto una precisazione: James Cameron non ha mai detto ufficialmente che il film ha bisogno di incassare 2 miliardi di dollari al box-office globale per andare in breakeven. Il 22 novembre riportammo le sue parole per quanto riguardava le previsioni d’incasso, e all’epoca il regista aveva spiegato che il film era stato “fottutamente costoso”, e che per andare in pareggio avrebbe dovuto diventare “il terzo o il quarto incasso della storia del cinema”. Fu in base a queste parole che la stampa iniziò a parlare dei fantomatici 2 miliardi di dollari: attualmente, il terzo e il quarto incasso globale nella classifica (non aggiornata all’inflazione) sono infatti Titanic e Star Wars: Episodio VII, entrambi sopra i 2 miliardi.

Ora però è lo stesso James Cameron, in un’intervista, ad ammettere di essere stato “un po’ impreciso a riguardo”, e che in realtà al film basterà diventare il decimo incasso della storia per dimostrarsi un successo. Parliamo quindi di circa 1.5 miliardi di dollari.

Il fatto che Avatar: la via dell’acqua venga percepito come un successo è importante soprattutto perché questo servirà a dare il via ad Avatar 4 e 5. L’uscita del terzo film, infatti, è già stata fissata (anche se potrebbe slittare) perché le riprese si sono già svolte e ora resta solo la post-produzione.

Detto questo, la cifra di cui parla Cameron ha decisamente più senso dei 2 miliardi di dollari citati in precedenza. E vi spieghiamo perché.

Quanto è costato Avatar 2 e quanto ha bisogno di incassare per andare in pari

Avatar 2 è costato tra i 350 e i 450 milioni di dollari: Deadline cita fonti esterne alla Disney e fissa il budget addirittura a 460 milioni di dollari. Noi ipotizziamo una via di mezzo, e quindi fermiamoci a 400 milioni di dollari.

A questo vanno aggiunte le spese di marketing (“print and advertising“), che per un blockbuster come questo solitamente si aggirano tra i 100 e i 150 milioni di dollari globali, ma vista la campagna imponente lanciata per Avatar noi ipotizziamo che la cifra sia stata superata abbondantemente e abbia raggiunto i 200 milioni di dollari.

Complessivamente, quindi, per andare in pareggio la Disney ha bisogno di recuperare almeno 600 milioni di dollari.

AVATAR 2 LA VIA DELL'acqua quaritch

Tenendo conto che in media i cinema trattengono, a livello globale, circa il 45/50% degli incassi (ma dipende anche dal potere contrattuale di una major: la Disney dovrebbe aver concesso una buona percentuale in cambio dell’obbligo a tenere il film in sala per almeno 5 settimane, inoltre le percentuali dei cinema aumentano leggermente con il passare delle settimane), è convenzione calcolare che un film debba recuperare al box-office almeno il doppio della cifra che è costato. Ecco quindi che, nel caso di Avatar: la via dell’acqua, la cifra di pareggio è almeno 1.2 miliardi di dollari. Cifra non lontana dal miliardo e mezzo accennato da Cameron, e che peraltro è già stata abbondantemente superata.

Dal computo globale degli incassi escludiamo però i 150 milioni raccolti finora in Cina: le major hollywoodiane, infatti, ricavano solo il 20% da quegli incassi.

Detto questo, il vero sfruttamento di un franchise come quello di Avatar viene dopo l’uscita in sala, ed è il principale motivo per cui all’epoca la 20th Century Fox diede il via libera a un “piano editoriale” da cinque film complessivi. C’è infatti l’indotto dato dall’home video, dal digital, dai diritti streaming (che saranno esclusivi per Disney+) e da quelli delle pay tv e infine le tv free. Non solo: a Walt Disney World c’è un parco a tema dedicato ad Avatar che potrà rivelarsi una miniera d’oro negli anni a venire. C’è poi il merchandise e chi più ne ha più ne metta. Parliamo insomma di uno sfruttamento ulteriore che può valere centinaia e centinaia di milioni di dollari.

Questo dovrebbe dimostrare a chi afferma che sia stato un azzardo investire cifre da capogiro sul franchise di Avatar che l’investimento è già stato ampiamente ripagato.

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