Il re della giungla è tornato! Ma non se n’era mai andato dai cuori dei figli degli anni ’80 e ’90. Dopo quasi vent’anni nell’ombra, Brendan Fraser è di nuovo sugli schermi e sulla bocca di tutti, grazie alla nomination all’Oscar che potrebbe tradursi in una statuetta tra dieci giorni.

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Conosciuto dal grande pubblico soprattutto aver interpretato Rick O’Connell nella trilogia della Mummia, Fraser era scomparso dai radar di Hollywood. Ora, al cinema con The Whale di Darren Aronofsky, sta facendo incetta di candidature e premi. Ma perché questo lungo periodo di pausa? Cos’è successo al brillante sex symbol degli anni ’90? Scopriamolo insieme ripercorrendo la sua carriera dal principio.

monkeybone brendan fraser

Gli inizi

L’esordio di Brendan Fraser sullo schermo avviene nel 1991 con Dogfight – una storia d’amore, mentre nell’anno successivo ottiene il suo primo ruolo da protagonista nella commedia Il mio amico scongelato.

Seguono anni di film comici e commedie fino al grande successo al botteghino del film Disney George re della giungla…? (1997). Ma è con La mummia che Fraser fa il botto ed entra a tutti gli effetti tra le star di Hollywood. Nel colossal, l’attore interpreta un avventuriero impavido e irriverente che accidentalmente risveglia un antico sacerdote dotato di poteri soprannaturali. Fraser riveste alla perfezione il ruolo dell’uomo d’azione comico, ma quello stesso ruolo finirà per diventare la sua prigione. Infatti, nonostante le sue buone capacità come attore drammatico, si troverà a interpretare quasi esclusivamente parti in film dello stesso filone di La mummia che ottengono però scarsi risultati di critica e botteghino. Senza contare alcuni veri e propri flop (anche se di culto) come Monkeybone di Henry Selick.

La crisi

Nel 2010 la carriera dell’attore è decisamente in declino, complici anche difficoltà nella sua vita privata e alcuni problemi di salute. Nel 2008 divorzia infatti dalla moglie Afton Smith e la separazione burrascosa lo vede costretto a pagare migliaia di dollari al mese che fatica a versarle. Nello stesso periodo è anche costretto a sostenere numerose e ingenti spese per curarsi. Realizzando quasi tutti i suoi stunt, Brendan Fraser nel corso degli anni ha subito numerosi interventi chirurgici tra cui una laminectomia, una sostituzione parziale del ginocchio e diversi interventi alla schiena e alle corde vocali. L’attore stesso, sul set del terzo film del ciclo La mummia, disse che il suo corpo era tenuto insieme da ghiaccio e nastro adesivo.

La sorte avversa continua a colpire Fraser: nel 2016 perde la madre, mentre nel 2018 accusa l’allora presidente della Hollywood Foreign Press Association (HFPA) Philip Berk di averlo molestato sessualmente. Fraser si riferisce a un episodio avvenuto nel 2003 e che ebbe un grosso impatto su di lui e la sua vita personale e lavorativa. Racconta, infatti, che anche a causa di quella molestia cadde in una brutta depressione. Senza contare che non ricevette mai delle scuse ufficiali né un’ammissione di colpa da parte di Berk.

The Whale brendan fraser

La rinascita con The Whale

Brendan Fraser vive così un decennio nell’ombra, comparendo in pochi ruoli che però mostrano ai più attenti le sue qualità di attore. Come la parte ottenuta nella miniserie The affaire o ancora il suo ruolo in Doom Patrol. Questo fino a quando non viene notato da Darren Aronofsky che lo vuole assolutamente come protagonista del suo nuovo film: The Whale. Aronofsky racconta che erano anni che cercava un attore per quella parte e, quando ha visto Fraser nel trailer di un film low budget brasiliano, ha capito di aver trovato il suo uomo.

In The Whale l’attore interpreta un uomo obeso di 275 chili recluso in casa, tormentato da traumi passati e dal desiderio di riallacciare il rapporto con la figlia. Con la sua incredibile trasformazione fisica, Fraser porta in scena un uomo sofferente nel fisico e nello spirito. Una sofferenza che lui stesso ha provato, per motivi diversi. Questa interpretazione così delicata, ma anche così forte e d’impatto ha segnato il rilancio dell’attore. Celebrato con sei minuti di applausi al Festival di Venezia, candidato al premio Oscar come miglior attore protagonista, Fraser è inarrestabile.

A metà gennaio ha vinto il premio come miglior attore ai Critics Choice Awards, commuovendo il pubblico con la sua emozione e le sue parole:

Il mio personaggio, Charlie, in The Whale, si trova su una zattera di rimpianti, ma nel mare della speranza. E io sono stato in quel mare, ho cavalcato quell’onda. Ed è stato potente e bello. Quell’onda mi ha anche schiacciato sul fondale dell’oceano, ha trascinato la mia faccia laggiù per poi farmi riemergere su una qualche strana spiaggia, in un mondo diverso, a domandarmi: dove sono adesso? Voglio che tutti voi sappiate – tutti gli attori che sono là fuori che sono passati attraverso questo o che lo stanno passando ora – che so come vi sentite. Ma credetemi, se solo restate e mettete un piede davanti all’altro, andrete dove avete bisogno di andare. Siate coraggiosi!

Infine, il recentissimo premio della Screen Actors Guild sembra aver messo il turbo alla campagna per la vittoria dell’Oscar.

Presente e futuro

Nell’attesa di scoprire se sarà lui a portarsi a casa l’Oscar, sappiamo che lo rivedremo presto nel nuovo film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon.

Siamo abituati alle belle storie di Hollywood di caduta e riscatto, ma quando queste accadono nella realtà ci sembra quasi incredibile. Brendan Fraser è l’incarnazione più alta del termine “seconda possibilità”. Con le sue lacrime, la sua evidente emozione e gratitudine è la storia di rinascita che sognavamo da anni e che mai avremmo pensato di trovare fuori dal cinema.  

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