Il successo di Nomadland non è il punto di partenza per Chloé Zhao, ma l’arrivo di una trilogia non dichiarata sulla periferia e sui territori americani. Songs My Brothers Taught Me, The Rider e Nomadland sono parte di un discorso coerente, quasi intrecciato nei tre film della regista. Il salto da queste tre opere a basso budget alla grande produzione Marvel Gli Eterni segnerà per forza di cose una discontinuità rispetto alla prima parte della produzione. L’interesse principale non è però capire quanto ci sarà di diverso tra la storia di una nomade in cerca di sé e la cosmogonia dell’MCU (quasi tutto), bensì quanto Chloé Zhao riuscirà a mettere di suo ne Gli Eterni. 

I suoi primi tre film sono dei western moderni, con i viaggiatori come nuovi pionieri e i giovani domatori di tori come eroi antichi delle città nel deserto. Con un’epica tutta sua, Zhao eleva a miti i piccoli, le persone ai margini delle grandi metropoli, ma pienamente immerse nell’armonia con la natura. È un cinema molto...