Doctor Strange nel multiverso della follia di Sam Raimi è da ieri disponibile in streaming su Disney+ dopo 45 giorni dall’uscita al cinema.

Per l’occasione, ecco alcune curiosità che potrebbero esservi sfuggite sulla pellicola con Benedict Cumberbatch ed Elizabeth Olsen.

1 – Il film doveva essere ambientato prima di Spider-Man: No Way Home

no-way-home-concept-doctor-strange

Nei piani originali, Doctor Strange nel multiverso della follia sarebbe dovuto arrivare al cinema prima di Spider-Man: No Way Home, pertanto un personaggio introdotto nel film di Sam Raimi avrebbe dovuto avere un ruolo chiave nel terzo atto del film di Jon Watts.

Parliamo di America Chavez, che avrebbe dovuto partecipare alla battaglia finale e magari essere proprio lei – visti i suoi poteri – a richiamare gli Spider-Man di Andrew Garfield e Tobey Maguire al posto di Ned. Lo dimostrano dei concept apparsi dopo l’uscita del film, come potete notare qui in alto o a seguire.

Del cambio di programma hanno parlato anche gli sceneggiatori,:

Quando abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura, [No Way Home] doveva uscire dopo Doctor Strange 2. Durante la pre-produzione, poi, alcune cose sono slittate e cambiate, dovevamo iniziare a girare a luglio 2020, poi a novembre 2020 e l’uscita è slittata da luglio a dicembre 2021.

In origine avevamo scritto il film coinvolgendo Strange ma dopo gli eventi di Doctor Strange 2, quindi lo trovavamo segnato da quanto accaduto. Ora invece è più un: “Oh, questi eventi lo hanno fatto interessare a scoprire di più sul multiverso“.

no-way-home-concept-doctor-strange

2 – Le riprese sono iniziate prima ancora che la sceneggiatura fosse pronta

Scott Derrickson ha abbandonato la lavorazione del film per le tipiche “divergenze creative” e poco dopo si era sfogato su Twitter lamentando l’immensa pressione provata dai registi quando a Hollywood danno il via libera ai film prima ancora che siano pronti a partire. Il regista ha definito il divorzio dai Marvel Studios amichevole, ma nessuno si è poi effettivamente pronunciato sui motivi dell’abbandono.

Con l’abbandono del regista, tutto il lavoro del suo collaboratore alla sceneggiatura, Robert Cargill, è stato praticamente riscritto da capo. A confermarlo è stato Michael Waldron, il nuovo sceneggiatore che per la Marvel aveva già lavorato a Loki:

Il dilemma è stato: “Come facciamo a scrivere un film in due mesi?”, ma poi è arrivato il Covid, non avremmo girato prima di novembre. Così ho trascorso il mio 2020 su Zoom con Sam Raimi. Mica male“.

Waldron aveva riconosciuto che il film avrebbe avuto l’impianto previsto per la versione di Derrickson, ma che praticamente lui e Raimi hanno dovuto ripartire “da zero”. Nonostante il tempo aggiuntivo, la produzione si è ritrovata comunque a girare un film senza averne chiara la struttura e soprattutto il finale, come confermato da Raimi:

Credo che la parte più difficile siano state le scadenze e il non avere la storia e la sceneggiatura pronte… ci siamo ritrovati a metà riprese senza conoscere il finale. Michael [Waldron, lo sceneggiatore] cercava di anticiparci di un paio di giorni, con le pagine della sceneggiatura sempre fresche di stampa. È difficile perché vuoi assicurarti che ogni scena supporti il quadro completo con temi ricorrenti per tutta la pellicola, ma quando non sei a conoscenza di tutto è difficile svolgere quel lavoro in modo efficace.

3 – Riprese aggiuntive fino all’ultimo secondo

Una sceneggiatura poco stabile ha indotto il film a subire diversi rimaneggiamenti in post-produzione e soprattutto numerose sessioni di riprese aggiuntive dopo la produzione principale. Anche il Covid-19 ha dato il suo contributo, costringendo a slittamenti vari.

Raimi ha ringraziato i Marvel Studios per avergli concesso il tempo e le risorse per lavorare al film fino all’ultimo secondo, e in effetti a circa un mese dalla consegna del film Benedict Cumberbatch confermava che le riprese erano ancora in corso.

Le numerose sessioni hanno causato qualche incongruenza, come dimostrato dai capelli di Wong:

no-way-home-concept-doctor-strange

Una scena che ad esempio è stata rigirata è quella in cui America mostra a Wong e Stephen il corpo dello Stephen di un’altra dimensione.

Nei piani originali doveva svolgersi in un vicolo:

no-way-home-concept-doctor-strange

Nel montaggio finale, su un terrazzo:

no-way-home-concept-doctor-strange

I ritardi hanno spinto Danny Elfman a lavorare alla colonna sonora a ridosso dell’uscita, come raccontato da Raimi:

Non finiva più di lavorare al film, continuavamo ad apportare cambiamenti su cambiamenti, riscritture su riscritture. E addirittura, mentre ero in fase di missaggio dopo che il suo lavoro era stato completato, e nonostante [Danny] fosse in concerto in Europa, ho dovuto chiedergli un favore: “Danny, ho bisogno di un altro brano! Il brano più difficile del film“. E lo ha fatto! È stato fantastico.

Elfman ha così aggiunto:

Abbiamo dovuto registrare nel giro di 48 ore da quella telefonata, il brano doveva essere prima scritto e poi registrato e ce l’abbiamo fatta! È stata l’ultima cosa a cui abbiamo lavorato, ed è stato solo tre settimane fa!

4 – Scene tagliate

Durante la fase di post-produzione, Raimi ha tagliato una buona porzione di scene. Il motivo è che alcune sequenze non erano chiare e altre ridondanti:

Ci sono molti punti in cui il pubblico dice: “Non capisco questa cosa, non capisco questo concetto“, oppure: “Questa cosa la so già, e l’hai rispiegata nel terzo atto“. […] Molto lo si deve alle proiezioni di prova, che ci aiutano a capire cosa può creare confusione in film come questo o cos’è che può essere eccessivo.

Ha poi proseguito spiegando a cosa servono i test screening:

A riconoscere quando è tutto troppo lento, anche quando un elemento importante non risulta utile per il pubblico, perciò a volte ciò che sembra una progressione logica diventa futile in fase di montaggio: “Mmh, rallenta il film, saltiamola e lasciamo che sia il pubblico a fare due più due“. Servono anche a capire cos’è che apprezzano davvero, in modo tale da aggiungere sequenze che trovano entusiasmanti, e a sottolineare poi qualcosa di originale, se ne hai l’occasione.

Sul materiale tagliato ha poi spiegato:

Non ricordo in effetti la lunghezza effettiva, ma probabilmente si trattava di 2 ore e 40 minuti. Pian piano la lunghezza è diminuita nonostante le riprese aggiuntive, fino ad arrivare alle 2 ore e 5 minuti totali.

Nei piani iniziali, ad esempio, anche Wong avrebbe dovuto far parte della scena d’apertura con America Chavez, ma alla fine la sequenza è stata rigirata coinvolgendo solo la ragazza e Stephen.

5 – Perché Shuma-Gorath si chiama Gargantos?

Quello che nel film sembra a tutti gli effetti il noto antagonista di Stephen Strange, Shuma-Gorath, nella pellicola di Sam Raimi si chiama Gargantos.

Il motivo è semplice, come riportato alcuni mesi fa da Comicbook: i Marvel Studios non detevano infatti i diritti di sfruttamento del personaggio, che appartengono invece a Heroic Signatures, casa editrice con cui la Marvel collabora per tutti i fumetti di Conan. Il sito aveva chiesto un commento al presidente Heroic Signatures Fred Malmberg sulla possibilità di risolvere qualunque problema legato al nome, ma alla fine non se n’è fatto nulla:

Abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione con la Marvel e in passato nel corso degli anni abbiamo lavorato per risolvere ogni intoppo, ma non saprei rispondere a questa ipotesi.

Shuma-Gorath è noto per essere uno degli storici avversari interdimensionali di Stephen Strange nei fumetti. La creatura era già apparsa nel primo episodio di What…If? in cui veniva evocata da Teschio Rosso e poi anche nel quarto episodio dedicato proprio a Doctor Strange in cui lo Stregone Supremo lo  combatteva e finiva per assorbirlo. Nonostante i problemi legati al nome, il personaggio non viene nominato nel film, ma solo nei prodotti e i giocattoli da collezione.

doctor strange gargantos

6 – Poster offensivi

L’uscita del poster finale ufficiale del film pubblicato in occasione dell’apertura delle prevendite ha scatenato un avvenimento curioso. La divisione italiana della Disney ha infatti diffuso il poster con una differenza piuttosto evidente con quello americano. Si tratta del gesto che Strange fa con la mano sinistra, che se fosse rimasto nella versione originale nel nostro paese sarebbe stato frainteso. Ecco quindi che per l’Italia è stata concepita una “variante”, mentre in altri paesi europei come Francia e Spagna è stata mantenuta invece la versione originale.

no-way-home-concept-doctor-strange

7 – La magia del cinema

no-way-home-concept-doctor-strange

Il momento in cui Scarlet Witch si ritrova faccia a faccia con gli Illuminati ha un retroscena che potrebbe far storcere qualche naso. Quando all’attrice è stato chiesto com’è stato condividere la scena con attori come John Krasinski o Patrick Stewart, l’attrice ha risposto:

Non li ho mai incontrati… la magia del cinema!

Gli attori sono stati aggiunti alla scena in digitale e in effetti l’operazione ha facilitato le cose in tempi di Covid. Proprio il Covid-19 è stato alla base del “forfait” di un attore che inizialmente doveva apparire nella sequenza, ovvero Daniel Craig, che stando ad alcune voci avrebbe dovuto vestire i panni di Balder il coraggioso. A quanto pare, nella sequenza originale Wanda avrebbe dovuto convincere Balder ad uccidersi.

8 – Charles Xavier

Quando qualcuno inciampa e perde la direzione non vuol dire che sia perso per sempre.

La frase che Xavier pronuncia davanti a Stephen Strange è la stessa pronunciata dal personaggio in X-Men: Giorni di un futuro passato.

charles xavier

La promozione del film ha giocato molto sul personaggio interpretato da Patrick Stewart nei film di X-Men, senza mai mostrarlo direttamente. Il suo ingresso in scena avviene a bordo della sua iconica sedia gialla e con indosso un abito di colore verde (un altro riferimento ai fumetti). La sequenza è stata acclamata per essere un grande omaggio ai fumetti, anche se va detto che una strizzatina d’occhio in questo senso era già presente in X-Men: Giorni di un futuro passato:

no-way-home-concept-doctor-strange

Non è tutto: la colonna sonora che accoglie il suo arrivo è una rivisitazione orchestrale della sigla di Insuperabili X-Men!

9 – Marchi di fabbrica

Anche in Doctor Strange nel Multiverso della follia c’è quello che oramai è diventato uno dei tanti marchi di fabbrica di Sam Raimi. Sono anni che il regista inserisce una 88 Oldsmobile Delta nei suoi progetti (uno degli ultimi è stato Ash vs. Evil Dead) e il cinecomic Marvel non poteva rivelarsi da meno.

In una sequenza ambientata nel terzo atto del film, con Doctor Strange e Christine Palmer che finiscono in una versione alternativa della Terra distrutta a causa di un’incursione, l’auto può essere ammirata mentre fluttua per aria.

Come raccontato durante la promozione di Ash vs. Evil Dead, l’auto è finita nelle mani del regista grazie alla madre. Il produttore Robert Alpert ha inoltre svelato che la Delta salvò la sua vita e quella di Sam mentre stavano viaggiando dopo aver concluso le riprese del film La casa: a causa del sonno arretrato i due rischiarono di fare un incidente, ma furono le vibrazioni causate dal veicolo a svegliarli giusto in tempo.

Tra i progetti in cui apparsa anche i tre film di Spider-ManDrag Me to Hell e Il grande e potente Oz.

no-way-home-concept-doctor-strange

10 – Dimensioni “specchio

no-way-home-concept-doctor-strange

Il sogno di Wanda Maximoff a inizio film ha qualcosa di familiare. Si tratta infatti di una sequenza speculare a quella vista nel finale di WandaVision, anche in senso letterale: l’inquadratura, infatti, è specchiata!

no-way-home-concept-doctor-strange

Lo stesso vale per il momento in cui Wanda si avvicina a Billy e gli dice che “una famiglia è per sempre”.

no-way-home-concept-doctor-strange
no-way-home-concept-doctor-strange

Cosa ne pensate? Avevate notato queste curiosità su Doctor Strange nel multiverso della follia? Ditecelo nei commenti se avete un abbonamento a Badtaste+!

I film e le serie imperdibili

Approfondimenti sui Marvel Studios

Classifiche consigliate